02.26.2012
FLASH MOB 25-02-12 Castel del Piano REPORT FOTOGRAFICO
Si ripete a Castel del Piano l’iniziativa partita ad Arcidosso: L’Amiata è morta.
Il funerale carnevalesco è stato di gran esito ed erano presenti giornali e tv locali, ecco le foto:
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La bara contenente il corpo dell'Amiata viene trasportata al punto d'icontro: l'ospedale di Castel del Piano.
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Due partecipanti con i carteloloni più esemplificativi
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Banbini mutanti inseguono il mostro geotermico
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morta a causa delle Iene con giornalisti
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ucciso dalle lENE
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Via le lENE dall'Amiata
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perchè morire cosi?
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estrema unzione
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foto di gruppo prima della partenza
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processione con la bara in spalla
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al parco
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Ingresso alla Coop
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cassa 4
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obelisco
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volantinaggio
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ingresso del corteo nel paese vecchio
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dentro al comune
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tramonto in piazza
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coriandoli sulla bara
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http://www.ilcambiamento.it/spazio_opinioni/geotermia_amiata_arsenico.html
Flash mob ambientalista: «Il territorio muore»
CASTEL DEL PIANO MANIFESTAZIONE DI GIOVANI CON CORTEO E CARTELLI DI PROTESTA
di Cristiano Bernacchi
E’ STATO un flash mob singolare e originale, quello organizzato dal comitato antigeotermico «Laboratorio Amiata». I giovani si sono ritrovati Castel del Piano per annunciare «la morte dell’Amiata procurata dallo sfruttamento geotermico». Originale soprattutto per la forma di protesta, che ha portato a sfilare per le vie del paese circa 40 giovani (e non solo), con tute bianche, mascherine, cartelli e una bara portata in spalla che custodiva simbolicamente la salma di questo territorio. Singolare la scelta del luogo di partenza del corteo e il modo con cui è iniziato: davanti al nosocomio ciolo 20 di loro sdraiati a terra, come a voler significare che questa area ha proprio bisogno di cure e così come un malato viene portato in ospedale anche questo corteo di protesta è voluto partire proprio da lì. I cartelli esposti riportavano i dati sulle emissioni di Bagnore 3 (dati Arpat): una tonnellata di acido solfidrico, quattro di ammoniaca, sette di metano, oltre un chilo di acido borico e ancora mercurio, arsenico e altri inquinanti che secondo il Laboratorio Amiata sono completamente fuori controllo. E dal corteo escono voci che parlano di preoccupazione per questa forma di sfruttamento e sottolineano i rischi del suo potenziamento con la Centrale di Bagnore 4 che «procurerà una ferita pericolosa al territorio, compromettendo definitivamente quelle risorse naturali che fino ad oggi hanno rappresentato la vera ricchezza dell’Amiata». Cristiano Bernacchi – La Nazione